Stefano Vampari Vignaiolo D.O.C. nel territorio di Biella
L'Italia che ilmangiaweb ama raccontare
Giovanni Mastroianni
Finalmente ho l'opportunità di conoscere Stefano Vampari Vignaiolo D.O.C. di Biella...
Stefano Vampari vignaiolo di Biella saluta gli amici del ilmangiaweb
Stefano Vampari in vigna
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Stefano Vampari
Vignaiolo D.O.C.
D: Stefano ci racconti la tua storia di vignaiolo Biellese?
R: La mia storia da vitivinicoltore nasce un po' per caso. Ho sempre seguito il nonno e il papà nelle vigne di famiglia fin dalla nascita però è sempre stato solo un hobby che comunque mi ha dato delle basi utili. L'adolescenza poi mi ha portato a fare delle scelte strane ed è cosi che sono diventato perito meccanico. Mentre "studiavo" (non era il mio forte, ero uno spirito libero) ho comunque iniziato a lavorare prima come potatore e poi come muratore. Finita la scuola per caso un amico di famiglia cercava un ragazzo per un azienda viticola gattinarese in sostituzione di un operaio malato. Cosi è nata la mia passione per la vitivinicoltura e passo a passo un po' per caso un po' per follia sono finito ad aprire un azienda mia.
D: Filosofia di vita e di lavoro...?
R: La mia filosofia di vita è un po' "vivi e lascia vivere" in questo mondo c'è posto per tutti sia in campo sociale che in campo lavorativo. Odio chi parla male dei colleghi, odio le gelosie, odio le scorrettezze. Nelle nostre piccole realtà se si collaborasse tutti assieme in ogni campo si riuscirebbe ad ottenere risultati certamente migliori per tutti..
Dove riposa il vino
D: In vigna fai pratiche naturali, biodinamiche, ancestrali ....o altro?
R: In vigna uso diciamo la filosofia Vampari. Partiamo dal presupposto che al primo posto metto la correttezza, per fare un esempio non mi metto a fare biologico se poi per sopravvivere devo fare dei trattamenti nascosti oppure acquistare uve non biologiche (specifico che è solo un esempio) io preferisco una viticoltura tradizionale ma corretta. Con il passare degli anni ho acquisito l'esperienza necessaria per riuscire a trattare nei momenti corretti per poter ridurre al minimo l'utilizzo di fitofarmaci. Tassativamente a fine luglio finisco con i trattamenti in modo che nei due mesi restanti pre vendemmia l'uva abbia tuto il tempo necessario per depurarsi. Per quanto riguarda le concimazioni nei vigneti storici ormai da anni utilizzo gli stessi sfalci della potatura macinati per poter ridare le sostanze nutritive al terreno mentre nei vigneti nuovi utilizzo letame stagionato proveniente dai miei piccoli allevamenti hobbistici.
La leggenda popolare racconta di un anziano personaggio geloso e tenace nel custodire il vino che produceva, a detta dei suoi concittadini era il più buono della zona. Lo strano signore si ostinava a non vendere e a non condividere con nessuno il suo prezioso prodotto che custodiva gelosamente nelle sue antiche cantine e che lo rendevano fiero di se. Camminava per il paese con espressione soddisfatta al contrario dei suoi paesani gialli d’ invidia. Questa e l’immagine storica del produttore di Bramaterra, persona scaltra e gelosa che porta nel sangue la passione per gli antichi vigneti e per la produzione di un vino definito rarissimo per i pochi ettolitri prodotti. Circa 400. , D: di la verità, sei te...?
R: Ebbene si mi avete scoperto!!!
Il cuore del mio lavoro è in vigna
D: Il Bramaterra D.O.C. si produce in alcuni comuni del Biellese e del Vercellese dalla combinazione di 4 uve: Nebbiolo, Croatina, Bonarda e Vespolina, un mix perfetto per un vino che consiglio assolutamente in tutte le carte dei ristoranti, nelle tipologie Bramaterra D.O.C. e Riserva che cosa comporta l'invecchiamento?
R: Mi permetto di puntualizzare per i più pignoli che per la produzione del Bramaterra D.O.C. non si utilizza la Bonarda ma L'uva rara!!! Pignolerie a parte il Bramaterra più di altri vini necessita di una particolare attenzione nella fase di invecchiamento. Se si parla con un anziano associa il Bramaterra D.O.C. ad un vino che per berlo "bisogna attaccarsi al tavolo" per la propria durezza e tannicità iniziale. Il buon vignaiolo parte da questa base molto ostia e la deve addomesticare proprio negli anni di invecchiamento. Il tempo imposto dal disciplinare ovviamente non è sufficiente, bisogna pazientare un po' di più per ottenere un risultato ottimale. Personalmente dopo la vinificazione il mio bramaterra riposa un anno in fusti di acciaio, successivamente viene messo in legno e la mia scelta ricade su tonneau non tostati da 500 litri per almeno tre anni. Finito questo periodo passo ancora circa sei mesi in acciaio e infine altri sei mesi in bottiglia. Finalmente il vino è pronto per essere degustato.
D: Ci spieghi, Stefano, le sue caratteristiche sensoriali, quanto sia importante il territorio dove cresce il Bramaterra D.O.C.?
R: La caratteristica del Bramaterra D.O.C. parte proprio dal territorio, ogni azienda può vantare delle differenze importanti sui propri prodotti dovute proprio alla diversità di terreno che si può incontrare da comune a comune. I miei vigneti sono siti a Masserano dove si può trovare il porfido rosso e i detriti alluvionali del fiume Ostola con una piccola contaminazione del caolino.
Tutta la produzione di Stefano Vampari
Vitigni: Nebbiolo 70%, Croatina 20%, Uva Rara e Vespolina 10%
Zona di Produzione: Masserano. Tradizionale a filare con piante ad un metro e mezzo.
Caratteristiche del suolo: Timbrato fortemente dal porfido rosso, infiltrazioni di caolino, tracce di sedimenti di sabbie giallastre e argilla grigia dell'antico mare del Pliocene
Gradazione: 13%
Formato Bottiglia: 0.75LVinificazione: accurata scelta manuale dei grappoli, pigiodiraspatura soffice, passaggio in vache di acciaio a temperatura controllata. 8/10 giorni sulle bucce, temperatura max 30C due rimontaggi al giorno.
Affinamento: Un anno in tinio di acciaio, seguiti da tre anni in Tonneaux di rovere, infine ancora un anno in acciao, 6 mesi in bottiglia prima del mercato.
Temperatura di servizio: 18 °C
Caratteristiche organolettiche: Il particolare territorio collinare, habitat naturale del Nebbiolo, conferisce a questo vino un particolare sapore pieno ed asciutto, vellutato con un gradevole fondo amandorlato, fine di buon nerbo ed armonico. Il suo profumo caratteristico, intenso e lievemente etereo con particolari sentori quali la frutta matura, la viola, la liquirizia tendenti alle spezie lo rendono unico e lo differenziano dai suoi cugini più stretti come il Gattinara o il Ghemme. Il suo colore rosso granato tende all’aranciato con l’invecchiamento di tre anni dei quali almeno 18 mesi in botti di rovere.D: Abbinamento gradito?
R: Il Bramaterra D.O.C. va sotto braccio alla selvaggina!!! Altri abbinamenti da provare possono essere i formaggi stagionati d'alpeggio o la nostra paniscia.
D: Del Ghemme D.O.C.G.?
R: Da molti anni coltivo un vigneto iscritto alla docg Ghemme ma per disciplinare non ho mai potuto vinificarlo in quanto necessitava di uno stabile nel comune di coltivazione. Con le modifiche apportate recentemente ho potuto iniziare la vinificazione di questo straordinario vino 100% nebbiolo.
Vitigni: Nebbiolo 100%
Zona di Produzione: Ghemme. Tradizionale a filare con piante ad un metro e mezzo. 350 metri
Caratteristiche del suolo: Colline formate dalla morena del Monte Rosa sin dal Pliocene ed antecedentemente, scheletro frammisto ai detriti del sistema alluvionale del fiume Sesia.
D: Ghemme, espressione del Nebbiolo ma poco conosciuto?
R: Purtroppo è un vino che il mercato non richiede particolarmente forse per la vicinanza del cugino Gattinara oppure perché le aziende non hanno voluto spingere questo prodotto e valorizzarlo come merita. Io sono in commercio con la seconda annata di mia produzione e ragazzi la soddisfazione è veramente tanta. Il nebbiolo in purezza esprime tutte le proprie caratteristiche al meglio e devo dire che anche il riscontro fin qui ottenuto è molto incoraggiante.
D: Attualmente le tue produzioni vinicole sono?
R: Bramaterra e il Coste della Sesia; mezzo ettaro nel comune di Gattinara sempre per il Coste della Sesia; e cinque ettari nei comuni di Ghemme e Sizzano dove si producono: il D.O.C.G. Ghemme e i D.O.C. Sizzano e Colline novaresi.
D: In pentola cosa bolle..di nuovo?
R: La mia pentola accidenti bolle sempre a pieno regime. Sono appena uscito con una bollicina bianca che il mercato richiedeva da tempo ma il progetto più grande in realizzazione è un piccolo ristorante caratteristico proprio sopra al mio punto vendita. Non svelo ancora i dettagli ma presto ci saranno grosse novità. Per il prossimo futuro invece sono in "cantiere" due vini da fine pasto!!!
D: Sono stati due anni difficili, ci vedi il lato positivo?
R: Guarda in viticoltura il lavoro è rimasto identico per quanto riguarda la produzione perché è comunque un ciclo che si ripete di anno in anno. Ciò che è veramente cambiato è il mercato. Le chiusure hanno portato certamente una grossa perdita di ricavi ma questo mi ha anche spinto a valorizzare di più il mio punto vendita direttamente al privato. Durante le chiusure totali ho anche concentrato le vendite tramite internet e soprattutto inserendo la consegna a domicilio e a conti fatti è stata un esperienza nuova che comunque mi ha portato soddisfazioni e per tanto continuerò anche in futuro su questa strada. Certo che un graduale ritorno alla normalità ce lo meritiamo tutti soprattutto per i colleghi ristoratori veramente colpiti dalla pandemia. Se vedo un ritorno agli ordini per me significa che finalmente anche loro possono tirare un respiro di sollievo .
D: Cena romantica a parte i tuoi vini cosa ti piacerebbe bere in un ristorante sconosciuto del Piemonte...Tipologia e azienda
R: Su questa domanda non ho nessun dubbio. Gattinara DOCG. Per il nome dell'azienda mi salvo dicendoti "Gattinara DOCG Alice 1999 di Sergio Gattinara"
D: Paolo Conte lo ascolti sempre sotto la doccia?
R: Paolo Conte racconta il mio mondo ma ti stupirò. Sono un fan sfegatato dei Pooh e anche se non centrano molto i loro testi ti posso raccontare un aneddoto. Roby Facchinetti, mio idolo, possiede una vastissima collezione di vini sia famosi che più ricercati. tra tutte le bottiglie (e si parla di migliaia) c'è ne una in particolare. Prende il nome di Bramaterra DOC 2006 dell'azienda agricola Stefano Vampari!!!
D: Abbiamo attraversato 2 anni molto duri e difficili (2020 e 2021), cosa ti anno lasciato di positivo?
R: Mai nella mia vita avrei pensato di trovarmi di fronte ad una pandemia mondiale, ho sempre pensato che questo facesse parte del passato dove le condizioni igieniche erano più sottovalutate e soprattutto la medicina non era all'avanguardia come adesso eppure tutti noi siamo stati catapultati in questa situazione. Trovare qualcosa di positivo di fronte a tutti questi morti e questi malati è davvero difficile. Nel mio piccolo posso dire di essere soddisfatto della mia scelta di fornire il servizio di consegna a domicilio a tutti. Ho consegnato a molte persone malate ed impossibilitate ad uscire e per questo mi sento fiero di avere portato una piccola gioia nel poter gustare un bicchiere di vino a tutti quelli che lo desideravano.
Mister Vampari grazie per avermi assecondato con questa intervista, complimenti per il lavoro che svolgi con grande amore producendo grandi vini e rarita enologiche che non mancheranno mai nella mia cantina in primis il Bramaterra D.O.C. di Stefano Vampari
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