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DESCRIZIONE
CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE
Formaggio semiduro, appartiene alla famiglia degli erborinati. La crosta si presenta leggermente ondulata, di un certo spessore e di colore marrone con un' unghia accentuata di grasso sottocrosta. La pasta è di colore giallo, tendente all'ocra in cui si possono intravedere piccole intaccature naturali di erborinatura. I profumi sono decisamente intensi in cui si percepiscono sentori di malga, di fiori e di fieno. In bocca è sapido, complesso e decisamente persistente. La stagionatura avviene su assi di frassino.
ABBINAMENTI CONSIGLIATI
MIELE: Sulla: delicato, con una caratteristica nota vegetale può essere l'ideale per mitigare e accompagnare i sentori di malga. FRUTTA E VERDURA IN VETRO: Marmellata di frutti di bosco, dolce e acidula insieme, giusta per accompagnare i sentori straordinari degli alpeggi. VINO: Barolo DOCG, dall'incontro tra due re, non possono che nascere meraviglie, entrambi complessi, migliorati dall'evoluzione garantita dalla stagionatura di uno e dell'invecchiamento dell'altro, sono un compendio perfetto.
CURIOSITA'
Il Castelmegno di Alpeggio si produce soltanto in alta montagna, nelle malghe migliori durante i mesi estivi. La tradizione vuole che i margari salgano in montagna con le mandrie a San Giovanni, il 24 giugno, e rimangano fino a San Michele (29 settembre). Del formaggio che si produceva sulle malghe vicine al Santuario di Castelmagno le cronache ne parlano fin dal 1200. Le garndi dimensioni e la particolare lavorazione a pasta pressata lo rendevano il formaggio adatto a lunghe stagionature, fattore essenziale perchè potesse costituire il sostentamento per i lunghi mesi invernali per la gente di montagna. Allora si chiamava Tuma Dura; il nome Castelmagno fu scelto nel 1982, anno in cui gli fu attribuita la DOC, diventata DOP nel 1997. Castelmagno, Pradleves e Monterosso Grana sono i comuni in sui, secondo il disciplinare, è ammessa la produzione.

